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Intervista al Presidente Massimo AndreoliRuolo e funzione della Rievocazione Storica all'interno della Politica Turistica italianaCercherò qui di affrontare, condensandolo in una decina di minuti, un tema quale quello proposto da questo convegno, che in realtà richiederebbe un'attenzione ed un tempo molto più lunghi. Non si può infatti affrontare un problema così complesso quale il perchè fino ad ora questo tipo di attività non sia riuscita ad andare oltre al semplice ruolo di intrattenimento popolare, cercandovi una soluzione nel semplice esame del suo livello o della sua qualità artistica e senza andare ad individuare a priori quale sia la "Politica Turistica" del nostro Paese. Solo dopo aver individuato e definito tale politica, potremo valutare le possibilità e le modalità per collocare al suo interno la Rievocazione Storica. Per troppi anni in Italia è rimasto in piedi una sorta di muro, eretto tra cultura e turismo quasi a voler tenere ben distinti due settori spesso, se non sempre, in conflitto fra loro per questioni di "competenza" : quante volte ci si è imbattuti in solerti funzionari che di fronte ad una domanda di contributo o patrocinio non sapevano se collocare la Rievocazione Storica fra gli eventi culturali o quelli turistici...
Da qualche tempo finalmente, anche sotto la spinta delle direttive della Comunità Europea, turismo e cultura hanno iniziato ad operare di concerto, dando vita a quella che indiscutibilmente diventerà la "Politica Turistica" del nostro Paese per il prossimo futuro.
Ora dobbiamo domandarci : può la Rievocazione Storica diventare mezzo promozionale all'interno di questa politica ?
La Festa di Piazza, storica o folkloristica, è un'ottima cassa di risonanza se rivolta ad un bacino d'utenza limitato (un Paese, con il suo Palio, il più delle volte riesce ad attirare i cittadini dei paesi vicini, senza poter aspirare ad avere comunque un carattere almeno interregionale). Come fare per evolversi in tale direzione ? Ad esempio coinvolgendo nell'evento gli artigiani locali, sia per la realizzazione e l'allestimento di strutture, abiti, armi, etc... ma anche per dimostrazioni in piazza di antiche Arti e Mestieri. In questo modo si verrebbe a creare un circuito di attività formative in ambito artigianale durante tutto l'arco dell'anno (pensiamo ad esempio a seminari o laboratori di sartoria, falegnameria artistica, etc...). Inoltre, associando il Palio o la festa o ancor meglio ambientandolo all'interno di un sito di rilevanza storico-ambientale, verrà a crearsi automaticamente la necessità della formazione di una nuova tipologia di operatore turistico-museale. E concludo : di fronte ad una Politica Turistica nazionale in cui l'Italia, allineandosi con gli altri paesi europei, rende finalmente inscindibile il rapporto fra Cultura e Turismo, ritengo personalmente che la Rievocazione Storica potrà divenire nel nostro Paese veicolo di promozione turistica e di recupero storico-culturale se e solamente se riuscirà a valorizzare le risorse storico/monumentali individuate sul proprio territorio attraverso eventi che, aldilà del mero effetto spettacolare, rivestano un ruolo di stimolo per attività formative e di conseguenza di possibile sviluppo in ambito occupazionale. Solo in questo modo la Rievocazione Storica potrà sperare di veder riconosciuto anche dal lato economico questo suo ruolo da Enti Pubblici locali e nazionali e, soprattutto, dalla Comunità Europea. Certo è un cammino lungo e difficile, ma non impossibile. A tal proposito invito tutti Voi a leggere l'articolo pubblicato a pag. 63 lo scorso febbraio da "Medioevo" e dedicato a Guèdelon, un villaggio medievale ricostruito in Borgogna, oppure la presentazione che la rivista di settore francese "Le brèviaire mèdièval" ha fatto nel numero di settembre '99 sul Centro Medievale di Sundby in Danimarca, due esempi di come la Rievocazione Storica possa essere al tempo stesso mezzo di promozione turistica e di recupero storico-culturale. Massimo Andreoli
Presidente di Veneto Storico e |
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