"Un viaggio nella Memoria : alla riscoperta dei Musei etnografici e antropologici del Veneto"
Giovedì 23 settembre alle ore 10.30, a Padova, presso la Sala Convegni dell' Hotel BIRI si terrà un interessante giornata di studi dal titolo "Un viaggio nella Memoria: alla scoperta dei Musei Etnografici ed Antropologici del Veneto", promossa dall'Associazionme Culturale "La Barchessa", con il contributo della Regione del Veneto - Assessorato alle Politiche per la Cultura e l'Identità Veneta.
Il programma prevede, oltre all'apertura affidata all'Assesore Regionale
Ermanno Serrajotto
, gli interventi del Presidente dell'Associazione
Claudio Miolo
, del Presidente del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche e di Veneto Storico
Massimo Andreoli
, del Coordinatore rete internazionale F.M.A.C.U. - U.N.E.S.C.O.
Francesco Piva
, del Presidente Canova Società Libraria Editirice srl
Danilo Gasparini
, il Dirigente Servizi Beni Librari, Archivistici e Musei della Regione Veneto
Massimo Canella
, il Presidente dell'Associazione Culturale Minellania di Rovigo
Mario Cavriani
e il programmatore e pubblicitario
Davide Guglielmi
.
Il convegno si inserisce in un più ampio programma ideato a tutela della civiltà contadina veneta dall'Associazione culturale "La Barchessa", attenta ai problemi del territorio e della gestione del patrimonio artistico - culturale, che intende così indagare su un aspetto della cultura veneta ancora non sufficientemente divulgato.
Esistono infatti nel nostro territorio straordinarie e vive testimonianze della civiltà veneta in generale, quali musei etnografici ed antropologici, attraverso i quali è possibile leggere lo sviluppo della nostra civiltà veneta, con tutte le implicazioni economiche, sociali e culturali che essa comporta.
Questo progetto non mira ad offrire una mera elencazione tipologica né una astratta analisi di quanto già esistente, ma ad individuare una via attraverso la quale riscoprire, apprezzare e divulgare questo vasto repertorio di informazioni che risulta purtroppo ancora poco vincolato al rapporto diretto con la cittadinanza.
La riscoperta di tali realtà non vuole essere una contrapposizione tra la cultura passata e quella odierna, quasi una egemone e l'altra subalterna, ma di favorire un processo di comprensione e di consapevolezza su cosa ha significato la trasformazione da una società contadina ad una società post industriale.
Non accettando la scomparsa di tanti fattori caratterizzanti del passato, quali la trasformazione del paesaggio e l'oblio di tutta una serie di attività e tradizioni, - in una parola di una intera civiltà - siamo consapevoli di dover intervenire affinché le tracce che ci sono pervenute vadano comunque indagate e conosciute, aldilà della facile e retorica nostalgia per un mondo che, secondo noi, solo apparentemente sembra scomparso.
CENNI STORICI
In pochi anni, nell'ultimo dopoguerra, sono intervenute nella società veneta modificazioni rapidissime che hanno trasformato e spesso sconvolto realtà evolute lentamente con il lavoro di secoli.
La principale trasformazione si è avverata con la perdita della supremazia della produzione agricole sull'economia del territorio con il conseguente abbandono dei campi da parte di una quota consistente della popolazione rurale o con la nuova destinazione abitativa delle antiche sedi rurali per una popolazione la cui attività prevalente si rivolgeva al settore secondario/terziario.
Ciò ha comportato mutamenti vistosi nello stesso aspetto paesaggistico del nostro territorio.
Altre novità non meno vistose si sono venute manifestando all'intorno delle antiche sedi agricole tradizionali per il mutamento totale del sistema di mobilità territoriale. Ciò ha comportato una trasformazione dei preesistenti tracciati stradali quando non ha imposto costruzioni ex-novo di traumatiche arterie moderne.
La distruzione del patrimonio edilizio e paesaggistico rurale è stata imponente e con essa la perdita di un insieme di tradizioni e di civiltà contadine, divenendo sempre più deboli i segni mediante i quali leggere la storia del nostro territorio.
Tali profonde trasformazioni si sono inevitabilmente riflesse anche nei ritmi di vita civili, nell'abbandono di antiche liturgie sociali.
Tali cambiamenti, con l'introduzione di tempestose novità della civiltà attuale, hanno straordinariamente accelerato il ritmo di sradicamento dalle nostre tradizioni.
L'introduzione inoltre, di nuovi modelli culturali con la comparsa della televisione (omogenei per tutto il territorio nazionale) hanno fatto contribuito a cancellare quel percorso di diffusione intergenerazionale di quanto andava tramandato oralmente da secoli e, a buon diritto, faceva parte del patrimonio culturale del popolo Veneto.
OBIETTIVI
I musei etnografici ed antropologici della nostra regione hanno contribuito a salvaguardare intatte almeno le testimonianze più belle e significative di un glorioso passato culturale.
In certi casi tali musei restano l'ultimo anello di congiungimento con quella civiltà contadina che è fiorita per secoli sulla nostra terra, trasmettendo anche agli uomini di oggi un grande messaggio di laboriosità e di possibilità di umanizzare il proprio territorio, aldilà del puro interesse economico, nel rispetto dei suoi equilibri essenziali.
Il primo obiettivo del progetto è far conoscere al grande pubblico la fitta rete di musei
Etnografici presenti in Veneto mediante la creazione di un ciclo di 12 servizi televisivi (di 120 secondi cad.) dedicati alla valorizzazione del patrimonio museale ed etnografico del Veneto. Tali servizi televisivi verranno messi in onda dall'Emittente TV Antenna 3 nella fascia oraria 20.30-22.45.
Il secondo obiettivo di questo progetto è far incontrare i Direttori Responsabili dei
musei, persone che, per il loro ruolo ed attitudini, si sono dimostrate detentrici della chiave con cui accedere almeno ad una parte del nostro patrimonio culturale, nell'ambito di un convegno dal titolo "Un viaggio nella Memoria: alla riscoperta dei Musei etnografici ed antropologici del Veneto".
Tema di tale incontro dovrà essere l'individuazione comune di un percorso culturale di riscoperta del paziente lavoro effettuato da tali musei (obiettivo minimo).
Il raggiungimento di questi obiettivi sarà il punto di partenza per l'elaborazione delle fasi successive del progetto che potranno essere realizzate nei prossimi anni, quali ad esempio:
a)Pubblicazione di opuscolo multilingue da diffondere presso le pro-loco, scuole, centri di informazione turistica, Enti locali ecc.
b) Realizzazione di un sito internet dedicato.
c)Creazione di un collegamento e collaborazione tra i vari musei che rendano la fruizione degli stessi più appetibile all'interno di "itinerari turistico-culturali" che possano coinvolgere enti locali e categorie economiche.
d)Collegamento delle attività museali con l'individuazione di alcuni siti per ogni provincia del Veneto dove si possano salvare porzioni di paesaggio e abitazioni rurali del passato che, con la collaborazione delle competenze acquisite dalle Istituzioni museali, possano divenire veri spazi all'aperto dove l'utente possa immergersi in una situazione attentamente ricostruita del passato.
Per maggiori informaiozioni :
eabarchessa@libero.it
giovedì 2 settembre 2004